CENNI GEOLOGICI

Nella descrizione di un territorio, in tutte le sue forme, caratteristiche ed attività, sembra necessariamente utile e interessante illustrare l'aspetto geologico, quale elemento di base per approfondirne altri. Pertanto la stesura di queste brevà della materia trattata, vuole significare un modesto contributo alla conoscà Montana.

Geograficamente il territorio è compreso nella porzione Sud dell'Oltrepo Pavese che a forma di cuneo si inserisce entro confini naturali ben definiti, tra il Piemonte da un lato e l'Emilia dall'altro. Dal punto di vista fisico si può dividere il territorio della comunità Montana in due zone: collina e montagna. Il loro confine appare naturalmente delimitato dal brusco cambiamento morfologico, lungo la direttrice Pizzocorno, S. Albano, Valverde, Zavattarello, T. Tidone. La distinzione fra le due zone non è solo altimetrica ma dipende da altri fattori quali la natura del terreno, l'erosione degli agenti atmosferici, la giacitura delle rocce, le deformazioni subite nell'Era Terziaria.

Geologicamente, si può rilevare che nella zona collinare l'era pi ù rappresentata è quella « Terziaria » o Cenozoica insieme alla Quaternaria o Antropozoica (comparsa dell'uomo), mentre in quella montana e presente la Mesozoica. E. durante questo intervallo di tempo, di diverse decine di milioni di anni, dominato dalla presenza del mare, che si assiste ad una evoluzione continua di fenomeni di carattere climatico e orogenetico, alla formazione del nostro Appennino.

Le due zone sono infatti costituite prevalentemente da rocce sedimentarie : di origine marina, originatesi in seguito alla deposizione sul fondo del mare, dei materiali erosi dalle rocce emergenti.

I depositi accumulatisi sul fondo si sono successivamente consolidati e cementati in spessori diversi, dando origine alle rocce sedimentarie.

La natura e la variabilità dei componenti, nonchè 1'alternarsi di strati diversi . corrispondono ad altrettanti fenomeni di deposizione.

I tipi di rocce presenti so.no diversi e molto varie sotto il profilo mineralogico e strutturale. Tra le più note ricordiamo: calcari, marne, argille (di varia colorazione e contenuto), arenarie (a matrice sabbiosa), conglomerati, brecce, ecc.). Nella zona montana sono caratteristici i calcari, generalmente rappresentati da bianchi potenti da 1 a 5 m, in una successione ritmica di strati calcareo-arenacei-marnosi ed argillosi, attraversati obliquamente e perpendicolarmente da numerose fratture, riempite da incrostazioni di calcite con cristalli ben evidenti.

Molto frequente è pure il complesso comunemente indicato sotto il nome di « argille scagliose » comprendente te formazioni a carattere prevalentemente argil1oso, composte da una mescolanza di 'rari termini in modo caotico, spesso rimaneggiate e disturbate, non sempre ben differenziabili nella loro tipologia e molto dissestabili .

Inglobate in esse, verso le quote pi ù alte si riscontrano lù o meno estesi di rocce di tipo eruttivo o f ìoliti, comunemente chiamati « sassi neri » fra i quali ricordiamo in particolare interesse quelli di S. Margherita Staffora, Pregola, Colleri, M. Penice, Pietra Corva ecc.

L'origine di queste masse, complessa e diversa per interpretazione, sembra concentrarsi nella fuoruscita attraverso spaccature delle rocce soprastanti, di masse sottoposte in profondità a forti pressioni e rese incandescenti. Verso le quote più basse e l'alta collina, unitamente ai livelli ricordati, sono presenti abbondantemente le arenarie.

A queste unità sono riferibili in generale, depositi litorali o comunque vicini alla costa, di mare poco profondo e sono costituite in prevalenza da uno scheletro riccamente sabbioso.

Gli affioramenti di arenarie corrispondono di norma a rilievi con pareti ripide e per buona parte ricoperte da bosco.

Nella zona collinare, geologicamente pi ù recente, sono presenti tutti i tipi di terreni. Affiorano formazioni geologiche, spesso a dominante argillosa-marnosa e tali da creare una zona facilmente predisposta ai dissesti. Molto frequenti in tutto il territorio i depositi quaternari, di epoca recente, sotto forma di conoidi di deizione, falde detritiche, depositi alluvionali lungo gli alvei dei principali corsi d'acqua.

Trattandosi in generale di rocce sedimentarie, non sono presenti nell'ambito della Comunità Montana, formazioni rocciose contenenti minerali di particoà tali da proporre uno sfruttamento, se non sotto forma di qualche cava per l'estrazione di materiale lapideo e di argille per cementi e impieghi vari.

Sono invece caratteristiche alcune zone fossilifere come Montalto Pavese, S. Ponzo (Grotte), Pietragavina (Varzi), ecc. Nel. complesso della situazione illustrata, si può affermare che tutti i litotipi affioranti, per le loro caratteristiche mineralogiche e fisico-meccaniche, hanno concorso ad un evoluzione morfologica continua e rapida nel tempo, con forte alterazione superficiale e modellamenti continui, fino allo sviluppo dei fenomeni attuali. L' intensificarsi dei processi di degradazione delle rocce, sotto l'azione prolungata degli agenti esogeni, condizionando la circolazione delle acque, crea nel tempo una situazione di potenziale dissesto e instabilità, che in occasione di eventi pluviometrici intensi può dar corpo a fenomeni franosi notevoli.